Violenza e anarchia: il regno di GTA

Scritto da simogame | Arte nei videogiochi,Emancipazione dei videogiochi,Personal Computer,PlayStation 3,Xbox 360 | martedì 31 marzo 2009 22:50

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Chi non ha mai pensato di dare un pugno ad un proprio “nemico”, chi non ha mai pensato di andare oltre le regole generali ed etiche.
Riuniamo questi 2 elementi, anarchia e violenza, valori negativi che viaggiano in coppia e che vengono rispecchiati perfettamente nel gioco che è ormai nelle case di tutti i videogamers più sfegatati.
Stiamo parlando ovviamente di Gran Theft Auto IV, ormai diventato un must del marchio Rockstar che ogni 2 anni propone una nuova saga del gioco.
Sembra di parlare di un normale videogame, come tutti gli altri, ma questo è diverso, questo incanta, sorprende, spaventa e ti appaga.

Ma soffermiamoci sul tema dell’appagamento; ogni essere umano ha nel proprio vissuto qualche evento negativo, qualche lato scuro, basti pensare a quando ci si gode un incontro di BOXE ove noi essere umani esaltiamo le gesta dei pugili che non fanno altro che implicare violenza, facendo impazzire il pubblico spettatore.
All’essere umano la violenza sembra essere qualcosa di essenziale, ma mentre gli adulti sanno controllarla (talvolta e non sempre, basti vedere ogni giorno le notizie al telegiornale di violenze varie) i giovani la scoprono, o la possono scoprire, già in tenera età.
Questo valore negativo viene coltivato e sviluppato nei giovani anche attraverso videogames proprio come Gta, dove il videogiocatore dovrà impersonificare un personaggio rude e cercherà di svolgere le missioni richieste dalla sua band.
Le missioni da eseguire dal personaggio del videogioco riguardano spessissimo l’uccisione di altri soggetti, magari scampando alla polizia locale, magari uccidendo altri civili in circolazione, oppure durante una sparatoria nel centro-città.
Insomma, in GTA IV tutto questo viene rappresentato fortunatamente come finzione, ma bisogna vigilare sui più giovani, fare attenzione affinchè non mescolino la bugia del videogioco con la realtà del mondo.
Esempio clamoroso di scarsa attenzione da parte dei genitori sui videogiochi dei propri figli è l’evento accaduto in America, dove il padre ha scoperto la maratona notturna del proprio pargolo che rimaneva attaccato alla propria PlayStation (il gioco in questione era GTA) per tutta la notte, e così per 5 notti di seguito.
Dopo la sconcertante scoperta del padre, quest’ultimo ha denunciato il fatto attaccando gli sviluppatori del videogame; questi ultimi si sono difesi puntando il dito contro il papà, accusandolo di scarsa vigilanza.

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