I nostalgici dei vecchi e indimenticabili Sonic in 2D probabilmente non avranno dimenticato le sensazioni procurate dai capitoli più antichi del riccio blu, in esclusiva sul glorioso Mega Drive.
Ho pensato di raggruppare in un elenco tutti quegli elementi inequivocabili che contraddistinguono lo spirito dei platform di quegli anni. Ovviamente si tratta di percezioni personali, ma sono certo che una larga maggioranza saranno condivise anche da voi: è impensabile che i classici dell’ipercinetico eroe prescindano da certi elementi fondamentali.
Di qui a poco ci occuperemo della recensione di Sonic the Hedgehog 4; tenete dunque a mente le caratteristiche di seguito riportate: anche queste compongono un metro di giudizio da non dimenticare quando si analizza un gioco dedicato al porcospino più veloce del mondo.
E mi raccomando: nei commenti aggiungete pure le vostre impressioni, provvederò a inserirle nell’elenco.
Cosa suscita un videogame di Sonic in puro 2D:
- Quando si muore in un livello e la musica riparte da capo, si prova un misto di disappunto ed incomprensibile allegria.
- Gioire per l’introduzione, in Sonic 2, dello spin dash: indispensabile mossa per acquisire velocità all’istante.
- Si spera di conquistare al più presto i sudati sette smeraldi, nella speranza di diventare Super Sonic per il confronto finale con Robotnik e raggiungere velocità così elevate da toccare il cielo.
- Apprezzare alcune idee che anticipano i titoli moderni: il videogioco non è fondato sul solo gameplay, ma anche su ambientazioni evocative e colonne sonore quasi sempre memorabili.
- Desiderare di agguantare fisicamente, per vedere l’effetto che fa, il dottor Eggman.
- Morire -più che in altri titoli- per crudeli colpi di sfortuna.
- Sperare che si esauriscano presto le metamorfosi meccaniche del malvagio scienziato.
- Sorprendersi per le acrobazie che si riescono ad eseguire quando si possiede un solo anello: il bisogno aguzza l’ingegno.
- Conoscere a priori la disarmante disparità di forze tra eroe e boss.
- Se manchi una scorciatoia nascosta, poi il percorso sarà difficile: come nella vita (sniff).
- Il design dei livelli è così curato da far apparire Sonic il personaggio di un dipinto, incorniciato con splendidi brani che riascolteresti continuamente.
- Provare un percorso ardito per dimostrare che ne sei in grado, perché come un bravo atleta vuoi spingerti sempre più in la’, alla scoperta dei tuoi limiti.
- Sviluppare riflessi più veloci di quelli richiesti da un gioco di corse.
- Vedere, una volta capovolto il tabellone alla fine del livello, quanto puoi temporeggiare prima che Sonic prosegua automaticamente a destra.
- Usare l’immortalità di Tails per compiere utili operazioni kamikaze.
- Percorrere i livelli rotolando: il modo migliore per eliminare nemici che sbucano all’improvviso.
Le torture degli anelli:
- L’immane delusione di aver perso gli anelli per un mostriciattolo spuntato dal nulla.
- Scapicollarsi per raggiungere i ring che sfuggono a ventaglio nell’aria, commentando alla fine: “Come diavolo sono riuscito a recuperarli?”.
- Sperare che le rare sequenze animate in cui Sonic è immobile terminino presto per recuperare i preziosi cerchietti.
- L’ansia del mantenimento di almeno 50 anelli fino a fine livello: altrimenti puoi dire addio allo stage speciale (tranne che in Sonic 3).
- Gli inni ai santi che non si contano quando prima di affrontare un boss si prendono pochi anelli.
- Scegliere di inseguire gli anelli appena persi o continuare a combattere il boss di turno.
- Vedere quanto si resiste all’interno di uno scenario senza neanche un anello a disposizione.
Per quanto riguarda Sonic 3 e Sonic & Knuckles:
- Stupirsi per il fantascientifico sistema di salvataggio: partire da un punto avanzato senza ricominciare tutto da capo? Non può essere!
- Indagare tutti i vantaggi dei tre nuovi power up basati su fuoco, acqua e elettricità.
- Acquisire il potenziamento fulmine e correre così veloce che gli anelli non riescono mai a raggiungerti.
- Chiedersi, una volta giunti al secondo atto della Carnival Night Zone, se non si riesce a superare il famigerato cilindro fluttuante perché è davvero difficile, o perché si è stupidi.
- Comprendere il percorso da eseguire negli stage speciali per trasformare i pericolosi globi rossi in amichevoli anelli.
- Trasformare Sonic, Tails e Knuckles nelle loro versioni Super e Hyper: per vedere i differenti poteri e sentirsi un piccolo dio (in un grande gioco).
- Odiare Knukles per essersi lasciato ingannare da Robotnik. Per poi apprezzarlo, quando è possibile usarlo come personaggio giocante: è sufficiente la sua capacità di arrampicarsi.
- Dopo anni, venire a sapere che Michael Jackson ha contribuito alla composizione dell’avvolgente colonna sonora.
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