Difficile, al momento, immaginare qualcosa di più simile alla realtà virtuale dell’olografia.
E’ ovviamente ancora presto per parlarne seriamente (i televisori 3D già fanno fatica ad imporsi), ma è innegabile che tale tecnologia eserciti un fascino particolare nel campo dell’intrattenimento elettronico: la proiezione totale del giocatore all’interno del medium stesso è probabilmente il futuro del settore. E d’altra parte è fondato su questo principio il debutto di macchine come Kinect, Wii e PlayStation Move.
Sony è all’avanguardia per quanto riguarda la commercializzazione dei primi videogame in 3D. Così Mick Hocking, studio director di SCEE, in un’intervista rilasciata a Develop espone le potenzialità, al momento solo sfiorate, dei più recenti prodigi dell’elettronica.
“3D su dispositivi mobili, e altre forme di 3D sono tutte possibili e molte aziende stanno lavorando su di esse in questo momento”, ha commentato Hocking.
“Possediamo anche delle tecniche olografiche per PS3, che credo saranno molto interessante per i futuri giochi 3D.”
Una delle dirette applicazioni di una simile invenzione, sarebbe quella di disporre di una singola schermata nelle fasi multiplayer (alcuni titoli ancora, per ovvie ragioni pratiche, non lo consentono):
“Disponiamo di alcune nuove tecnologie che abbiamo mostrato agli sviluppatori che impiegano tecniche 3D; permettono a due utenti di giocare a schermo pieno i giochi multiplayer, senza che nessuno condivida il punto di vista di un altro, e (i developer) si sono dimostrati entusiasti”.
Il percorso da compiere non è ovviamente scontato, basti pensare che una recente ricerca, condotta dall’Università dell’Arizona, sostiene che i primi televisori olografici inizieranno a diffondersi a partire dal 2017: “C’è molta strada da fare. Non è come aggiungere il supporto per il 3D alla PS3, c’è un’ondata di nuove tecniche e tecnologie, che fanno uso del 3D e dell’hardware apposito, che possiamo utilizzare per migliorare in futuro i nostri giochi”, ha concluso il dirigente SCEE.
Ultra Alta Definizione, Holographic Versatile Disc, 3D stereoscopico: tutte invenzioni che nel tempo andranno affermandosi. Ci si potrebbe chiedere cosa stiano aspettando le major dell’industria elettronica a commercializzarle, se sono tecnologie già disponibili.
La risposta è costituita da due verità: se le aziende del settore vendessero la versione 2.0 di un certo prodotto, invece delle 1.1,1.2,1.2.a e così via, non guadagnerebbero ciò che vogliono.
In secundis, i costi di produzione di simili applicazioni sono comunque notevoli: ricadrebbero sulle teste dei consumatori, che di prezzi alti ne subiscono già tanti.
Ergo, è necessario pazientare.