Gli eclettici luoghi di un videogiocatore

Quando qualche era geologica fa iniziai a leggere le prime (amate) recensioni delle riviste, mi intrigava un termine ricorrente di certi giornalisti del settore, quasi usato come sinonimo di videogioco: esperienza.
Parlo di più di dieci anni fa, quando l’intrattenimento elettronico iniziò a scalfire con più disinvoltura le proprie potenzialità artistiche. Ecco che i giocatori si sentivano appagati sotto molteplici aspetti: oltre al divertimento, sperimentavano finalmente il gusto di calarsi in mondi suggestivi e affascinanti, seppure lontanissimi dalle immagini perfette che, ad esempio, può offrire un film.

Fortuna che il realismo non sia mai stata una condizione sine qua non per permettere al fruitore di dar sfogo alla propria fantasia: la lettura non sarebbe altrimenti un piacere.
Riallacciandoci a queste considerazioni, si può veramente affermare che un giocatore abbia esplorato nella propria vita solo quei luoghi in cui è stato fisicamente?

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