Nel corso della Game Developer Conference è stato presentato un servizio di gaming on demand che ha suscitato molto scalpore e che ancora non cessa di far discutere: il suo nome è OnLive. Il proposito di Rearden Studios (società dietro la piattaforma) è rivoluzionare il modo di giocare ai videogiochi, soprattutto per gli utenti PC.
Tutti i possessori di Personal Computer si saranno infatti ritrovati di fronte, almeno una volta nella vita, ad una macchina obsoleta e dunque inadatta ai titoli più nuovi. E in simili casi si apre un doloroso bivio: comprare un nuovo computer o aggiornare l’hardware preesistente. In queste situazioni c’è solo una costante: l’esborso di denaro.
L’intenzione dei creatori di OnLive è intervenire proprio sulla questione hardware: perché non eliminare del tutto il problema, delegando a qualcun altro il compito di macinare i giochi?
E’ così che i signori di Rearden Studios hanno in mente di proporre una sorta di porta avanzata per accedere ad un gigantesco server contenente svariati titoli.
Il servizio sarà fruibile dagli utenti PC e Mac, ma anche disponendo del solo televisore, grazie alla OnLive Box. Quest’ultima è dotata di un porta Ethernet, una HDMI, scheda wi-fi, 2 porte USB, una mini-USB e una porta S/PDIF ottica.
Se siete ancora scettici, leggete quante grosse major del settore videoludico hanno già dichiarato che metteranno a disposizione del servizio i propri videogiochi: Electronic Arts, Take-Two, Ubisoft, Epic Games, Atari, Codemasters, THQ, Warner Bros., 2D Boy e Eidos Interactive. Di solito le case di produzione guardano quanto meno con sospetto simili trovate, ma nel caso di OnLive si è praticamente registrata una standing ovation di consensi.
Questo fa pensare che il servizio ha buone probabilità di avere successo, ma una domanda -naturale- ci assilla: sarà superato così facilmente il limite della velocità di connessione ad Internet? Tutti sanno che, specialmente in Italia, gli ISP non sono infallibili e le connessioni, a meno di contratti più costosi, sono tutt’altro che soddisfacenti in termini di velocità, quando si tratta di gioco online.
Ciò non toglie che alcuni addetti ai lavori hanno già profetizzato la fine delle console, viste le potenzialità del servizio.
Michael Pachter, mitico analista del settore videoludico (celebre per alcune sue previsioni di mercato ai limiti dell’ilarità) ha dichiarato: “Penso che abbiamo assistito all’ultima generazione di console”. “(I produttori di terze parti) – ha continuato- non supporteranno una PS4 o una Xbox 720″.
La crisi finanziaria sta assestando un duro colpo alle tasche di tutti, specie a quelle dei consumatori; in un simile scenario, se è possibile risparmiare per giocare, perché non farlo?
La prima risposta è che al momento non è reperibile, a buon mercato, una tecnologia che consenta una connessione ad Internet molto performante. Ma fra qualche anno questo limite sarà superato, e cosa succederà allora?
Come sempre, chi vivrà vedrà…
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